WAZARS & RetroBottega a Generi Misti, Rovereto


Il mondo è già "post-" (post-industriale, post-moderno, post-materialista, ecc.), ma non è ancora chiaro cosa verrà dopo.
Sono tempi di profondo cambiamento che ci cambiano in profondità.
Grandi piani di trasformazione del mondo s'intersecano con progetti su scala più piccola, percepiti come più reali, più a misura d'uomo.
Umori anti-establishment nella politica, nell'economia, nella cultura; proteste contro proposte di riforma che possono apparire come puramente cosmetiche, intangibili, o troppo graduali, ossia non sufficientemente strutturali e rapide, procedono di pari passo con una robusta esigenza di autenticità e, paradossalmente, di commistioni, ibridazioni, fusioni, sincretismi.

Così, specialmente nell'Estremo Oriente, assistiamo all'inatteso ritorno in auge dell'analogico in un'epoca dominata dal digitale, e sempre più frequenti esperimenti, seri e giocosi, di travalicamento di barriere e confini tradizionali, per aprire passaggi e percorsi sperimentali.

A volte il successo di queste iniziative deriva principalmente da un nuovo atteggiamento. Generi Misti, come indica il suo stesso nome, è uno di questi luoghi "misteriosi" in cui, fino al 26 marzo, RetroBottega di Paolo Guidotto e WAZARS di Yayoi Nakanishi svilupperanno alchimie tra Kinfolk e Le Corbusier, tondini, legni pregiati e laccature tradizionali, minimal ed estroso, postmoderno e revival di motivi decorativi di oltre un secolo fa: il massimo della diversità in uno spazio relativamente raccolto.


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